Scherma e infortuni

Scherma e infortuni

Scherma e infortuni

Scherma e infortuni: postura, equilibrio e controllo del corpo sono aspetti fondamentali sui quali ogni maestro di scherma insiste con i propri atleti; proprio queste sono le peculiarità che rendono la scherma uno degli sport a minor incidenza di infortuni.

Inoltre, lo sviluppo fin dalla tenera età di tali caratteristiche, con giochi ed esercizi propedeutici, fa sì che le capacità propriocettive siano nello schermitore più sviluppate che in altri sportivi.

capacita propriocettive

La scherma è uno sport sicuro

Se a questo aggiungiamo che la scherma è uno sport privo di contatto fisico, il che esclude quindi la maggior parte degli infortuni da “urto”, possiamo concludere che, oltre a affinare le capacità mentali, questo sport più di altri mantiene il corpo al sicuro da infortuni.

Per quanto riguarda il colpirsi con “un’arma”, lo sviluppo dei materiali e delle tecnologie applicate alla scherma ha avuto un’evoluzione tale da portare la sicurezza in pedana alla totalità assoluta.

Tale sicurezza non va certamente mai data per scontata e ci sono alcune regole di buona educazione sportiva che qualunque maestro impone nelle proprie palestre; prima di affrontare degli assalti, ogni schermitore deve scaldare i muscoli per una trentina di minuti eseguendo una ginnastica aerobica che ossigena le varie parti del corpo ed esercizi di stretching che rendono i muscoli più elastici e capaci di sopportare meglio gli scatti tipici della scherma.

Inoltre, al termine degli assalti bisogna dedicarsi al defaticamento, darsi cioè a una leggera corsa ed effettuare ancora esercizi di stretching rispettivamente per ossigenare e allungare nuovamente i muscoli.

Sviluppo delle caratteristiche fisiche

Lo sviluppo delle caratteristiche fisiche che aiutano a rendere il corpo più resistenti agli infortuni va seguito fin da piccoli, strutturando giochi ed esercizi che tengano conto delle capacità da sviluppare a seconda della fascia di età.

Intorno ai sei-sette anni la formazione fisica deve ruotare intorno al gioco in tutte le sue forme, sviluppando lo schema corporeo e l’organizzazione spazio-temporale che consentiranno una sempre più ottimale maturazione ed esecuzione degli schemi motori di base.

Intorno agli otto-undici anni, l’età dell’oro della motricità, il bambino è in grado di sviluppare sempre più le proprie abilità ed apprenderne altre sempre più complesse.

Tra i dodici-tredici anni vi è una notevole crescita in altezza e un incremento della lunghezza degli arti rispetto al corpo; sembra un periodo di regressione, ma non bisogna avere fretta e attendere che il ragazzo prenda consapevolezza del suo nuovo corpo di adulto. Passato il periodo di crescita repentina, infatti, si va verso la definizione dell’apparato scheletrico e muscolare che accompagnerà il giovane adulto per molti anni.

Pratica agonistica

Discorso a parte vale per chi pratica agonismo: in questo caso, infatti, una preparazione atletica seguita da uno specialista è indispensabile per la costruzione armonica del corpo, per conferire forza ai muscoli e, non ultimo, per rafforzare la propria autostima.